LE AGENESIE DENTALI

LE AGENESIE DENTALI

Nascere,vivere e…non avere denti o non averli tutti, non perché persi nel tempo bensì perché mai avuti…problema di studio scientifico che mi appassionò durante il mio cammino universitario fino alla realizzazione di una  breve saggio che non pubblicai e che conservo gelosamente nel mio archivio di biblioteca.

Nel  giornalino del mese scorso, contammo i denti decidui e permanenti e sottolineai che c’è un numero ritenuto normale e uno ritenuto deviante.Inoltre, scrissi che la mancanza o l’eccedenza numerica dei denti (rispetto alla norma) è ANOMALIA DI NUMERO.

Tra le anomalie di numero indicai l’argomento ,oggetto odierno di riflessione ,l’AGENESIA DENTALE.

Agenesia significa letteralmente “senza origine,senza principio” e quella dentale indica “un’anomalia di numero dei denti in difetto” conseguenza di un disturbo non ben precisabile che azzera la formazione del germe dentario.

Nelle agenesie c’è una evidenza clinica obiettiva che consiste nel fatto che il dente non è presente in arcata perché semplicemente non comincia la sua vita biologica.

Il processo di formazione e sviluppo dei denti accompagna l’individuo con eventi intercorrenti dalla 6° settimana di vita intrauterina e i 20 anni di età circa.E’ ,quindi,situazione biologica complessa(intraossea) che richiede molto tempo e può interessare sia la linea decidua che quella permanente.

A questo punto,se qualche lettore lettore si trova in difficoltà’,distinguo e preciso tra agenesia,edentulia e inclusione.

Nella agenesia,il germe dentario che poi dovrebbe erompere in arcata non si forma proprio e quindi il dente è totalmente assente,nella edentulia il dente c’era ma lo si è perso,nell’inclusione(dente incluso)il dente si è formato ed è presente ma non è in arcata perché prigioniero della struttura ossea.

La classificazione accademica delle agenesie dentali dalle più gravi(mancanza in toto o in gran numero di decidui e permanenti) a quelle più lievi(1,2,3 elementi dentari) è articolata.

Le situazioni più frequenti sono le agenesie singole o numericamente lievi che vengono denominate come IPODONTIA .Quelle più gravi sono la ANODONTIA come assenza di tutti i denti e la OLIGODONTIA come presenza di denti in numero inferiore alla metà di quelli che fisiologicamente dovrebbero essere in arcata.

Essendo,in Italia,molto frequente la mancanza dei denti del giudizio (interessa circa il 25% della popolazione) questa non viene considerata anomalia di numero in difetto.

Le agenesie sono state oggetto di studio epidemiologico in tutto il mondo.La frequenza di agenesia in base a casistiche della fine anni 80 e inizio 90 risulta compresa tra l’1,6% e il 9,7% con una incidenza media del 6%.

Ognuno dei denti permanenti può essere quello mancante e dopo gli ottavi(giudizio),le agenesie più frequenti sono quelle dei secondi premolari inferiori,quelli superiori e gli incisivi laterali superiori.

La descrizione degli eventi causali delle agenesie singole o multiple è,a dir poco,ardua.Sembrano non esserci,al momento, dati certi al riguardo.

Si formulano,in tal senso, delle ipotesi che indicano come più probabili i seguenti fattori:

  1. AGENTI PATOGENI MISCONOSCIUTI
  2. EREDITARIETA’
  3. EVOLUZIONE DELLA SPECIE

1.Rachitismo,sifilide congenita,rosolia e altre malattie gestazionali,deficit nutrizionali in gravidanza,traumi locali avvenuti in concomitanza dell’inizio di formazione delle gemme dentali(inizio sviluppo intraosseo)

2.Le agenesie gravi come l’ANODONTIA e l’OLIGODONZIA presentano elementi di ereditarietà ma è ancora discussa la modalità di trasmissione genetica.

Per alcuni casi,la mancata formazione di uno o più germi dentali dimostra di essere espressione di un disturbo di sviluppo che interessa anche altre formazioni di egual origine embrionale come pelle,unghie,capelli(DISPLASIE ECTODERMICHE).Oltre a questa combinazione,molte agenesie gravi sono da associarsi a sindromi malformative riconoscendo la loro origine in difetti di tipo cromosomico ,(la cui frequenza è diminuita negli ultimi anni per la presenza della diagnosi prenatale  e…).

La eziopatogenesi di tipo ereditario ha il maggior numero di sostenitori anche se le modalità di trasmissione genetica sono ancora da definire.

In sostanza si brancola nel buio.

3.Prendere DARWIN e ridurre ragioni e spiegazioni al suo pensiero ha portato alla formulazione ipotetica che le agenesie siano espressione di una forza  biologico-evolutiva.

La riduzione del numero dei denti sarebbe,quindi, conseguenza di una metamorfosi regressiva della dentatura dei mammiferi per cui tenderebbero a scomparire gli ultimi denti in ordine di eruzione e posizione di ogni serie:i terzi molari,i secondi premolari,i secondi incisivi.

La diagnosi di agenesia dentale ha origine obiettiva dalla mancata presenza del deciduo o del permanente in arcata e si definisce con l’indagine radiologica ORTOPANORAMICA fondamentale comunque per qualsiasi azione del dentista.

La diagnosi segue comunque il suo abituale e rigoroso percorso logico e razionale:colloquio-anamnesi-accurato esame obiettivo ed Rx Ortopanoramica .

Nella agenesia la certezza di diagnosi è RADIOLOGICA.

La terapia è conseguenza delle caratteristiche e gravità di agenesia.

E’ comunque “relativamente” semplice nel caso di mancanza singola.

Dott. Giuseppe Sbardella

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