I TUMORI DEL CAVO ORALE
Dice un vecchio proverbio: “Ambasciator non porti pena”….Nell’affermazione può essere compreso il desiderio di un dentista”periferico” di non dover emettere sentenze o dar notizie infauste. Succede con la parodontite, talvolta anche con la carie,di vedere negli occhi di alcuni pazienti il dramma,laddove c’è sempre una possibilità ultima di recupero organico e funzionale e quasi sempre assenza del pericolo di morte….possiamo solo immaginare cosa potrebbe succedere se la diagnosi riguardasse altre patologie del cavo orale di pertinenza non giornaliera di un presidio dentistico periferico perché, per fortuna,esse non sono frequenti. Queste vengono di norma trattate terapeuticamente in sede ospedaliera che fa imbuto di raccolta dalla periferia.
Tra queste ci sono i tumori della bocca .
Nel mondo rappresentano circa il 6-10 % delle patologie maligne,in Italia sono circa il 5% di tutti i tumori maligni.Su 10 tumori della bocca 8 originano dall’epitelio di rivestimento della mucosa orale e sono carcinomi a cellule squamose o spino cellulari,il resto sono adenocarcinomi delle ghiandole salivari…più rare le altre forme tipo melanomi,sarcomi etc.
E’ più frequente tra gli uomini rispetto alle donne e si sviluppa prevalentemente tra individui di età superiore ai 45 anni .
Sono spesso riferiti alla loro localizzazione anatomica che risulta essere più frequente nel pavimento orale,la porzione latero inferiore della lingua e in corrispondenza del “palato molle –pilastri palatino tonsillari”,labbro inferiore.
Il tasso di mortalità a 5 anni dalla diagnosi è di circa il 60%(2001).La prognosi è quasi sempre infausta. Ed è fortemente dipendente dalla precocità di diagnosi.
Quanto più è tardo il rilevamento diagnostico tanto più è certo l’esito infausto.
La sua diffusione avviene prevalentemente per via linfatica.
Alla ispezione oculare si presenta come zona ulcerata,come un nodulo,come una massa più o meno dura nell’ambito di tessuti molli,come un escrescenza talvolta vegetante.
Sono numerosi i fattori di rischio in grado di stimolare la proliferazione cellulare mostruosa:
- Fumo
E’ fattore di rischio indipendente. Il consumo di più di 20 sigarette al giorno determina un rischio relativo di cinque volte maggiore rispetto ai non fumatori. Il tabacco consumato in tutte le sue forme produce numerose sostanze tutte con azione cancerogena.
- Alcool
Il consumo di alcolici in dosi superiori ai 50 g/die determina un rischio 15 volte maggiore rispetto alla norma di insorgenza del carcinoma.Anche in quantità inferiore, il consumo di alcool induce attività metabolica in grado di produrre sostanze cancerogene.
- Agenti infettivi
Sono direttamente o indirettamente coinvolti Candida,Virus Epstein-Barr e dell’Epatite C,Papilloma Virus.In particolare il ceppo 16 del papilloma risulta essere presente nel 85% dei malati.
Al momento non sappiamo se sia infezione primaria causale o secondaria opportunista.
- Associazione alcool tabacco
Per le precedenti considerazioni
- Traumatismo cronico
Cuspidi dentali taglienti,protesi incongrue, rappresentano stimoli irritativi continui responsabili della insorgenza di lesioni precancerose nel tempo trasformabili in lesioni maligne.
- Lesioni precancerose
Alterazioni di aspetto e caratteristiche della mucosa orale possono con il tempo evolvere verso situazioni maligne molto più facilmente di quelle sane.
Le lesioni precancerose più tipiche sono le Leucoplachie,Eritroplachie,Eritroleucoplachie.Tra queste si considera anche il Lichen.La più pericolosa è la Eritroplachia.
- Abitudini viziate
Tra queste va annoverata la masticazione del tabacco e delle foglie di Betel(in medio ed estremo oriente).
Ma qual è il compito di uno studio periferico?
- Sorveglianza del territorio
- Monitoraggio sistematico popolazione
- Diagnosi precoce
- Prevenzione e prima modalità d’intervento quando ragionevolmente possibile
- Orientamento terapeutico verso centri specializzati
Per quanto concerne il ritardo di diagnosi che provoca terapia tardiva ed incremento di incidenza con esito letale esso è’ correlato a tre fattori principali:
- Il ritardo con cui il paziente si rivolge ad un sanitario
- il ritardo con cui lo specialista pone diagnosi corretta
- il ritardo con cui vengono erogate le cure necessarie
Tutto questo deve essere ovviamente evitato.
Dott.Giuseppe Sbardella – Odontoiatra