LA GENGIVITE
Lo slogan di una pubblicità per dentifrici afferma in modo perentorio:
UN DENTE SANO VUOLE UNA GENGIVA SANA
Trattasi di principio verissimo che il dentista verifica giornalmente e che invita l’uomo della strada a prestare attenzione a segni e sintomi non gravi di basso profilo come la presenza eccessiva di placca ,il sanguinamento,la dolorabilità gengivale,gli arrossamenti e i gonfiori delle papille e del margine gengivale.
Prima del 1960, le malattie delle gengive “di bassa intensità” come le gengiviti non destavano interesse alla ricerca e alla clinica.
Successivamente a studi epidemiologici e alla definizione di indicatori di malattia è stato possibile descriverla scientificamente come patologia ,correlandola alla presenza di placca come causa e alla successione di parodontite come molto probabile effetto.
La gengiva sana presenta un color rosa corallo, è di consistenza compatta, mostra una superficie punteggiata che le conferisce l’aspetto tipico a buccia d’arancia.
Una gengiva malata si presenta arrossata, talvolta fortemente gonfia,dolente,sanguinante,ulcerata,
La gengivite è infiammazione delle gengive ed ha la sua causa nella presenza di placca batterica a livello di contatto dente-gengiva.La presenza in essa di di batteri patogeni fa si che la gengiva si infiammi provocando dolorabilità gonfiore sanguinamento e in molti casi evolve verso la parodontite(piorrea) con la perdita dei denti per cedimento della struttura di sostegno osseo.
PLACCA→GENGIVITE→SPESSO PARODONTITE
Essa è quindi da ricondurre alla presenza di placca e in ultima analisi alla scarsa igiene orale che per dirla in parole povere fa ammalare il dente sopra(carie) e sotto la gengiva(gengivite e parodontite) .
La soluzione a tutto ciò è la cura nell’igiene orale domiciliare giornaliera con spazzolino e dentifricio e l’igiene orale professionale da svolgersi una o due volte l’anno sulla poltrona del dentista con ablatore ad ultrasuoni e strumentazione anuale la sola capace di rimuovere i depositi di placca e tartaro sotto gengivali.
Dott. Giuseppe Sbardella