RITENZIONE E INCLUSIONE DENTARIA
La permuta dei denti rappresenta per l’organismo umano una tappa importante per il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta.
Il controllo sistematico dei tempi di cambio permette di evitare fastidiose conseguenze come malposizioni,sovraffollamento,anomalie di chiusura,di masticazione,di estetica.
Oltre al solito monitoraggio del dentista e del pediatra,ogni mamma deve sorvegliare il cambio dei denti.
Ecco alcune informazioni e consigli:
-i denti decidui sono 20,10 al mascellare e 10 al mandibolare
-i denti permanenti sono da 28 a 32 (a seconda dei soggetti e se sono presenti i denti del giudizio).
Due sono i tempi di cambio:
nel 1° periodo di permuta compaiono i primi molari permanenti e gli incisivi centrali e laterali mascellari e mandibolari al posto dei relativi decidui.Il tempo dalla prima permuta va dai 6 agli 8 anni circa.
Il 2° periodo di cambio comincia sui 9 anni e ½ e termina sui 13-14 anni ed in esso si cambiano i restanti denti da latte (canini e molari)sostituiti dai canini permanenti e dai premolari.Sui 13 anni spuntano i 2° molari.
La sequenza eruttiva considerata normale in seconda transizione differisce leggermente tra mascella e mandibola.
Per l’arcata mascellare è: 1°,2° premolare,canino,2°molare.
Per l’arcata mandibolare è: canino,1°,2° premolare,2°molare.
L’eruzione dentaria presenta variabilità individuale notevole. Inoltre le bambine sono mediamente più precoci dei maschi.
Problema a parte sono i 3°molari detti del giudizio,croce di molti pazienti.
Essi erompono tra i 17 e i 21 anni completando la crescita dentaria che si ferma con l’arrivo all’età adulta.
A seconda del suo evolversi, l’eruzione dei denti può essere considerata normale o patologica, inoltre si può avere assenza di eruzione per inclusione o per agenesia.
L’eruzione si può configurare patologica in rapporto ai tempi e alla localizzazione.
In quella patologica va fatta distinzione tra ritenzione ed inclusione.
I due termini sono usati come equivalenti ma indicano situazioni differenti.
La Ritenzione intende una eruzione dentaria anomala che,se non si realizza,configurerà il quadro clinico dell’inclusione dentaria. Essa è anche chiamata Disodontiasi.
La Disodontiasi, a sua volta, è scambiata per Pericoronite ossia infiammazione del sacco pericoronarico(tessuti osseo-mucosi circostanti).
Questo quadro di associazione tra disodontiasi e pericoronite, che è quasi eccezionale per tutti gli elementi dentari,accompagna frequentemente l’eruzione del 3°molare specie quello inferiore(malattia del dente del giudizio).
La Inclusione è intesa come mancata comparsa in arcata di un elemento dentario trascorso il periodo fisiologico di eruzione.Trattasi di una situazione statica che però non va intesa necessariamente a carattere patologico. Quando è associata ad Ectopia (dislocazione in zona anatomica diversa o lontana dalla sede abituale) è sempre Inclusione ossea totale.
L’assenza di eruzione dentaria può anche essere dovuta ad agenesia singola o multipla.
E’ ,ad esempio, il caso del 25% della popolazione che mancano dei terzi molari.
La ritenzione e inclusione dentaria possono essere conseguenza di anomalie di forma(macrodonzia) e di localizzazione(ectopie),possono dipendere dalla mancanza di spazio in arcata,dalla perdita precoce del deciduo o dalla sua persistenza in arcata,dall’eruzione di denti soprannumerari,da eventi traumatici,da caratteristiche genetiche.
Per quanto concerne le possibili complicanze, non è infrequente l’associazione dell’elemento dentario incluso con una cisti follicolare, con una frequenza per il dente del giudizio inferiore del 46% di tutte le cisti follicolari e con prevalenza maschile.
Talvolta ad esse sono associate nevralgie primitive
Ma la malattia per eccellenza del dente del giudizio è ,però, la pericoronite.
I tempi normali di eruzione con sequenza di cambio regolare portano a dentatura sana.
Di contro può essere necessario la chirurgia estrattiva ,disinclusiva, la ortodonzia, la protesi.
Dott. Giuseppe Sbardella – Odontoiatra